''LA CRISI DELL'EURO STA TORNANDO QUESTA ESTATE E L'ITALIA RISCHIA. SAREBBE STATA MEGLIO CON LA LIRA'' (NIGEL FARAGE)
mercoledì 29 giugno 2016LONDRA - "La crisi dell'euro sta tornando, la rivedremo in estate. Succedera' certamente in Grecia e non e' impossibile che generi sconquassi nel settore bancario italiano. L'Italia rischia. Non c'e' stata crescita per quindici anni. Non e' un Paese prospero".
Lo afferma, in un'intervista alla Stampa, il leader dello Ukip Nigel Farage, secondo cui "è possibile che l'Italia sarebbe stata meglio senza euro: avrebbe potuto beneficiare di una svalutazione competitiva della lira". La gabbia dell'euro è ormai insopportabile, per l'Italia, e prova ne è la continua ascesa del debito pubblico, raddoppiatosi in appena 15 anni di euro, e lo stato drammatico in cui versano tutte le banche italiane, che non riuscendo a svalutare i crediti diventati inesigibili e costrette dentro le regole sbagliate del bail in, rischiano concretamente fallimenti generalizzati.
Parlando del M5S, Farage ha detto: "i Cinque Stelle sono un movimento riformista euroscettico che sta andando straordinariamente bene. Hanno preso Roma! La loro - dice Farage - e' una posizione coerente. Non credono che in questa fase l'Italia dovrebbe lasciare l'Unione europea. Ma questo non vuol dire che le cose non possano cambiare nel giro di qualche anno. Chi chiede le riforme, una volta che si accorgesse che le riforme non avvengono, potrebbe decidere di andare via".
Farage bolla come "scenario orribile" l'eventualita' che Londra non chieda mai di uscire dall'Ue. "Cosi' tradiremmo la fiducia di 17 milioni di persone. E ci saranno conseguenze politiche anche piu' gravi di quelle che abbiamo visto con questo referendum".
Il leader dello Ukip spiega che non si dimettera' dal Parlamento Ue: "abbiamo vinto la guerra ma non c'e' ancora la pace. E' importante che noi si resti a vedere cosa succede e che tutto sia fatto a dovere".
In merito alla svalutazione della sterlina, "sara' un bene per noi. Oltretutto, non viviamo in una stagione in cui l'inflazione e' un problema per l'economia, è vero il contrario, c'è la deflazione nella Ue".
Intanto, la sterlina prosegue il suo recupero dopo la discesa nei cambi successiva al voto sul Brexit. La divisa britannica viene scambiata questa mattina a 1,3363 dollari (e a 1,205 euro) dopo che lunedi' era scesa a quota 1,31, toccando i minimi da oltre 30 anni. In trend della valuta britannica è certamente impostato al recupero, commentano gli analisti, e potrebbe tornare al cambio pre-Brexit nel giro di poco tempo. Ieri, anche la Borsa di Londra ha chiuso in forte rialzo, segnando quasi due punti percentuali.
Redazione Milano