IL MINISTRO DELL'INTERNO AUSTRIACO VA IN KOSOVO E SI RIVOLGE AI CITTADINI: ''NON VENITE DA NOI, VI ESPELLEREMO TUTTI''
venerdì 20 febbraio 2015L'Austria non concedera' asilo politico ai cittadini provenienti dal Kosovo, ma vuole aiutare il paese balcanico a contrastare il crescente fenomeno dell'emigrazione illegale in patria. Lo ha detto oggi a Pristina il ministro dell'Interno austriaco, Johanna Mikl-Leitner, al termine di un colloqui con il primo ministro del Kosovo, Isa Mustafa.
La recente ondata migratoria, ha aggiunto la Mikl-Leitner, sta influenzando i processi economici sia in Kosovo che in Austria. "In tutto il 2014 abbiamo avuto 1.900 domande di asilo, mentre in queste prime settimane del 2015 abbiamo ricevute piu' di 1.800", ha detto il ministro austriaco.
La Mikl-Leitner si e' poi rivolta direttamente ai cittadini kosovari: "Non e' vero che una volta arrivati in Austria troverete un lavoro. Non credete ai truffatori che vogliono solo arricchire se stessi. Sappiamo che i pagate sempre di piu' per andare in Austria o nei paesi dell'Unione europea, dove venite rimpatriati dopo qualche settimana: quando tornate sarete ancora piu' poveri di quando siete partiti", ha detto il ministro. A sette anni dall'indipendenza dalla Serbia, i numeri dicono che il Kosovo e' un paese che si sta lentamente "svuotando". Secondo i dati del dicastero kosovaro dell'Istruzione, un totale di 5.000 bambini kosovari sotto i 14 anni hanno abbandonato la scuola nel solo mese di gennaio.
Alcuni istituti nella parte meridionale del paese sono a rischio di chiusura perche' mancano gli alunni. Secondo il Programma Onu per lo sviluppo (Undp), il livello di poverta' e' pari al 29,7 per cento, mentre il 10,2 per cento dei cittadini i vive in condizioni di poverta' estrema. Il tasso di disoccupazione supera il 35,1 per cento, mentre fra i giovani arriva addirittura al 60,2 per cento. L'aspettativa di vita per gli 1,8 milioni di kosovari non supera i 70 anni.
Nel dicembre 2014 e' stato registrato un fortissimo aumento degli ingressi irregolari di cittadini kosovari nell'Unione europea, un incremento che li ha resi il primo gruppo nazionale a essere entrato illegalmente in un paese membro dell'Ue. Secondo l'Agenzia Ue per il controllo delle frontiere esterne (Frontex), la maggior parte degli ingressi illegali "sono stati rilevati sulla rotta dei Balcani occidentali nel tentativo di entrare illegalmente in Ungheria dalla Serbia". A questo confine gli ingressi a dicembre hanno raggiunto un record di oltre 12 mila rilevazioni, rispetto a circa 7.500 di novembre.
L'aumento dell'immigrazione illegale dal Kosovo preoccupa anche Bruxelles, al punto che la questione sara' inclusa nel prossimo rapporto della Commissione europea sulla liberalizzazione dei visti. L'imminente relazione sul Kosovo dell'eurodeputata austriaca Ulrike Lunacek, relatore del Parlamento europeo per il paese balcanico, invitera' il governo di Pristina a "intensificare la lotta contro i trafficanti di esseri umani" che favoriscono l'esodo dei cittadini kosovari che entrano illegalmente nell'Unione europea. Secondo quanto riferisce il sito internet del quotidiano locale "Gazeta Blic", il documento esorta le autorita' di Pristina a spiegare chiaramente alla popolazione che non vi e' alcuna possibilita' che i kosovari riescano a ottenere asilo politico nell'Unione europea, salvo rarissimi casi.
Redazione Milano