ARABIA SAUDITA SUPER ''LEGHISTA'': CLANDESTINI, 50.000 ESPULSIONI IN POCHI GIORNI, 80.000 IN ARRIVO E 2 MILIONI PREVISTE
giovedì 28 novembre 2013DUBAI - Continua il giro di vite contro gli immigrati irregolari in Arabia Saudita. A tutt'oggi, sono almeno 50.000 gli etiopi rimpatriati in seguito alle misure adottate da Riad; molti di piu' rispetto ai 15 mila attesi dalle autorita' etiopi e probabilmente ancora molti meno rispetto al numero finale dei rimpatri che potrebbero coinvolgere 80.000 lavoratori, ha stimato il ministro degli affari Esteri etiope Dina Mufti.
L'intero provvedimento potrebbe invece riguardare circa due milioni di persone.
La comunita' etiope era stata protagonista il 9 novembre scorso di violenti scontri a Manfouah, quartiere a sud della capitale saudita Riad, in seguito alla decisione pochi giorni prima di procedere con ispezioni e provvedimenti di espulsione contro i lavoratori stranieri non in regola con le leggi del mercato del lavoro del regno. Negli scontri hanno perso la vita tre persone, tra cui un saudita, 68 sono rimaste ferite e decine di auto sono state date alle fiamme. In quei giorni l'intero Paese e' stato setacciato, dai negozi ai cantieri, con quasi venti mila operai clandestini arrestati e poi smistati nel centro per il rimpatrio appositamente istituito a Riad.
Ad aprile, il governo saudita aveva annunciato un'amnestia per i migranti irregolari e prima dell'inizio delle ispezioni di novembre, oltre un milione di lavoratori provenienti principalmente da Yemen, Bangladesh, Filippine, India e Pachistan si era gia' costituito.
Mentre i rimpatri procedono a ritmo serrato, una delegazione parlamentare di Islamabad si e' recata nei giorni scorsi in Arabia Saudita per affrontare il problema. La visita si e' conclusa con l'assicurazione delle autorita' saudita di valutare con attenzione i casi relativi al vicino Paese islamico, riferisce il quotidiano pachistano Tribune, sottolineando che gli emigrati pachistani in Arabia Saudita sono 1,6 milioni e generano il 30% del totale delle remittenze che ammonta a 4,1 miliardi di dollari. L'espulsione di masse di lavoratori costituirebbe quindi un enorme danno al Paese.
Il governo delle Filippine, che stima circa 660.000 lavoratori in Arabia Saudita, ha invece inviato nel regno una delegazione agli inizi di novembre per garantire il rispetto dei diritti umani nei confronti dei suoi cittadini che avevano lamentato abusi gia' dalle prime espulsioni.(ANSA).